
Il dibattito sull’importanza dell’alimentazione e della salute ha assunto un rilievo sempre maggiore negli ultimi anni, specialmente nella Sibaritide, un’area nota per la sua vocazione agricola. Qui, la qualità dei cibi consumati è diventata un argomento di discussione, soprattutto in considerazione dell’aumento delle patologie oncologiche. Se da un lato la globalizzazione ha reso più accessibili alimenti preconfezionati e industriali, dall’altro cresce la consapevolezza riguardo all’importanza di una dieta sana. La vera sfida è riportare i prodotti locali e genuini al centro della tavola quotidiana. Saverio Madera, dirigente scolastico dell’Istituto Agrario e Alberghiero IS Maiorano, ha espresso la sua opinione sul ruolo cruciale della scuola nell’educazione alimentare.
La qualità del cibo sulle tavole
Madera ha dichiarato: «Sulle nostre tavole troviamo spesso cibi preconfezionati provenienti dalla grande industria. È fondamentale prestare maggiore attenzione al nostro territorio e promuovere il consumo di alimenti più genuini». L’eccessivo utilizzo di prodotti industriali, caratterizzati da conservanti, grassi e zuccheri, può avere effetti negativi sulla salute a lungo termine. Da qui l’urgenza di un cambiamento culturale nell’approccio all’alimentazione, che deve partire dalle nuove generazioni. Le scuole, secondo Madera, hanno una responsabilità significativa nel formare i giovani riguardo a scelte alimentari più consapevoli.
Il ruolo delle scuole nella rivoluzione alimentare
«Le scuole devono essere in prima linea in questo processo», ha affermato il dirigente scolastico. «Abbiamo una grande responsabilità nell’educazione alimentare dei ragazzi e delle future generazioni. È essenziale anche sensibilizzare gli adulti». La consapevolezza che “siamo ciò che mangiamo” è fondamentale: un’alimentazione sana e bilanciata può migliorare significativamente la qualità della vita. Le scuole agrarie e alberghiere, in particolare, possono diventare punti di riferimento per la diffusione di buone pratiche alimentari, formando giovani con competenze sia nel settore agricolo che gastronomico.
Formazione e sostenibilità nell’istituto agrario
Madera ha sottolineato che l’istituto è attento alla sostenibilità e alla qualità dei prodotti. «Abbiamo produzioni biologiche e poniamo particolare attenzione alla natura. Offriamo edizioni specifiche per formare i ragazzi in questo ambito». Gli studenti dell’IS Maiorano acquisiscono competenze preziose per diventare imprenditori del futuro, consapevoli dell’importanza dello sviluppo sostenibile. La valorizzazione della filiera corta e la qualità degli alimenti possono rappresentare un motore di crescita economica e sanitaria, contribuendo a ridurre i rischi legati a una cattiva alimentazione.
Il significato del chilometro zero
Il concetto di chilometro zero è spesso associato alla qualità del prodotto, ma Madera ha evidenziato che implica anche una forte volontà. «Il chilometro zero rappresenta non solo la qualità, ma anche una determinazione nel raggiungere risultati che uniscano produzione, trasformazione e utilizzo di ingredienti per creare piatti di alta qualità». Se questa filosofia venisse adottata su larga scala, potrebbe ridurre la dipendenza dai prodotti industriali e incentivare il consumo di alimenti locali.
Il contributo degli imprenditori agricoli
La partecipazione attiva degli imprenditori agricoli è cruciale per il successo di questa rivoluzione. Madera ha affermato: «Ci sono molti produttori di qualità. La consapevolezza di produrre cibi di qualità sta crescendo». È fondamentale che gli agricoltori rispettino rigorosamente i disciplinari di produzione, siano essi biologici o integrati, e seguano un’etica del lavoro. L’obiettivo è chiaro: valorizzare la produzione locale e sensibilizzare i consumatori, affinché le tavole della Sibaritide siano sempre più ricche di alimenti sani e genuini.