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Il broncospasmo è una contrazione atipica della muscolatura di bronchi e bronchioli. Scopriamo perché si verifica, quali sono le cause e cosa fare per rimediare.
Quando si parla di broncospasmo si intende una contrattura a carico dei muscoli di bronchi e bronchioli.
Ciò può portare alla formazione di muco e alla tosse, entrambi causati da una difficoltà di tipo respiratorio.
Per questo motivo è sempre estremamente importante riuscire a riconoscere gli spasmi bronchiali, in modo da sapere come agire e da far rientrare l’anomalia il prima possibile.
Broncospasmo: i sintomi che è importante imparare a riconoscere
Quando si presenta, il broncospasmo ha dei sintomi piuttosto particolari e legati per lo più alla respirazione.
Tra i più noti ci sono:
– Difficoltà a respirare
– Senso di costrizione al torace
– Respiro sibilante
– Gola infiammata
– Mal di stomaco
– Scarsa resistenza fisica
In genere, in presenza di questi sintomi è sempre meglio rivolgersi al medico curante che, fatte alcune indagini, volte ad analizzare la respirazione, potrà individuare la presenza del problema e le relative cause. Tra le tante, le più comuni sia nel broncospasmo degli adulti che nel broncospasmo dei bambini sono gli allergeni, gli sbalzi di temperatura, le sostanze irritanti, i farmaci e l’attività fisica.
Broncospasmo: terapia da mettere in atto
Per il broncospasmo, la cura consiste solitamente in farmaci da assumere per via inalatoria. Questi possono essere a base di corticosteroidi o anticolinergici e vanno scelti dal medico in base ai problemi riscontrati e alle possibili cause alle quali è riuscito a risalire. In genere le stesse cure, seppur con modalità e tempistiche differenti sono valide anche per trattare il broncospasmo del neonato o dei bambini piccoli.
Ovviamente anche una prevenzione studiata ad hoc può fare molto. In genere, evitare la fonte del problema riscontrato insieme al medico e conducendo uno stile di vita sano e volto a non andare incontro a tutto ciò che può scatenare il broncospasmo aiuta a far uso dei farmaci solo in casi d’emergenza, migliorando di fatto anche la qualità della vita.
Inoltre ci si può aiutare anche attraverso l’alimentazione. Alcuni studi hanno ad esempio portato alla luce che l’assunzione di Omega 3 è di aiuto a chi soffre di questo problema. Allo stesso modo, anche frutta e verdura rappresentano un aiuto non indifferente. Motivo per cui, prendersi cura di se è il primo passo da compiere per evitare attacchi frequenti e ripetuti.
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